I giovani per un’Europa libera e unita

, di Federico Brunelli

I giovani per un'Europa libera e unita

L’Europa è a un bivio ed è necessario ed urgente che i giovani si impegnino per portare a compimento il grandioso progetto di unificazione federale del continente iniziato dopo i disastri delle due guerre mondiali, che oggi rischia di sgretolarsi. “Mai più la guerra”! Questo impeto ha guidato la classe politica che negli anni ’50 ha avviato la costruzione di istituzioni comuni sovranazionali che hanno permesso la cooperazione tra stati un tempo nemici, la risoluzione pacifica dei conflitti, la creazione di un’area di dimensioni continentali in cui la libertà, il benessere e i diritti si sono affermati nel corso di questi ultimi sessant’anni.

Eppure cresce l’insofferenza dei cittadini verso le istituzioni europee. La crisi finanziaria ed economica scoppiata dieci anni fa ha reso evidente la fragilità di un assetto istituzionale ancora incompleto: una moneta senza stato, l’assenza di un bilancio federale, il permanere del diritto di veto (che è la pretesa degli stati di difendere la propria sovranità assoluta) su materie decisive come la politica fiscale, estera e di difesa. La crisi è stata affrontata in modo imperfetto perché mancavano istituzioni capaci di agire nell’interesse comune, e si è diffusa la sfiducia tra stati e tra cittadini: nei paesi core si temeva di dover finanziare con il proprio risparmio le spese dei paesi spendaccioni, nei paesi periferici si aveva la percezione che le decisioni politiche venissero prese da governi diversi dal proprio.

Con molte difficoltà la crisi economica è stata per il momento superata ma la globalizzazione, i rapidi cambiamenti del quadro mondiale, le migrazioni mettono inquietudine ai cittadini, che temono di perdere il benessere conquistato e sono tentati di rifugiarsi tra le braccia di coloro che propongono soluzioni facili ma drammaticamente sbagliate: confini invalicabili, protezionismo, nazionalismo, razzismo. Queste forze politiche retrograde rischiano di affermarsi alle prossime elezioni europee.

Fuori dall’Europa, dove pure negli ultimi decenni centinaia di milioni di persone sono uscite da una condizione di povertà estrema, restano però presenti regimi autoritari, mancato rispetto dei diritti fondamentali, scarsa tutela dell’ambiente, guerre. Il modello europeo potrebbe diventare, se realizzato, di esempio per il mondo, dimostrando definitivamente che lo stato nazionale non è necessariamente il livello più alto di organizzazione politica. Sarà doveroso a quel punto pensare ad un progetto di riforma dell’Onu che dia a questa organizzazione rappresentanza democratica e poteri effettivi, ad esempio in materia di salvaguardia dell’ambiente dai cambiamenti climatici, di prevenzione delle guerre, di tutela dei diritti umani.

L’Unione europea ha oggi un inno, una bandiera, un parlamento, una carta dei diritti fondamentali, una legislazione che prevale su quelle nazionali, una corte di giustizia, una moneta. Tutto questo rende l’Europa vicina in molti aspetti a una Federazione, ma in realtà è tremendamente insufficiente.

E’ urgente dare all’Unione europea, o almeno a un iniziale nucleo di paesi “volenterosi” – se gli altri non ci stanno – un governo federale responsabile di fronte al Parlamento europeo, un bilancio federale fondato su risorse proprie e non più solo su contributi nazionali, una politica estera, una politica di difesa con adeguate forze armate. La Federazione europea non cancellerà le differenze e le prerogative degli stati, ma sarà l’affermazione della democrazia ad un livello sovranazionale, la condivisione di sovranità che significa recupero, e non perdita, di sovranità.

I mali del passato non sono vinti una volta per sempre e possono tornare: vediamo ogni giorno segnali inquietanti.

I giovani europei devono scendere in piazza e chiedere alla classe politica di completare il progetto politico di un’Europa libera e unita, attrice di pace nel mondo; progetto ideato per la prima volta sull’isola di Ventotene nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, estensori del celebre Manifesto. Il Movimento Federalista Europeo fin dal 1943 si batte per questo obiettivo.

Fonte immagine Wikipedia

Tuoi commenti
moderato a priori

Attenzione, il tuo messaggio sarà pubblicato solo dopo essere stato controllato ed approvato.

Chi sei?

Per mostrare qui il tuo avatar, registralo prima su gravatar.com (gratis e indolore). Non dimenticare di fornire il tuo indirizzo email.

Inserisci qui il tuo commento

Questo campo accetta scorciatoie SPIP {{gras}} {italique} -*liste [texte->url] <quote> <code> ed il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare paragrafi lasciare semplicemente delle righe vuote.

Segui i commenti: RSS 2.0 | Atom