I libri sono ricchi di conoscenza, ma sempre meno persone sono interessate a cercarla

, di Arianna Mappelli

I libri sono ricchi di conoscenza, ma sempre meno persone sono interessate a cercarla
Foto di Marisa Sias da Pixabay

L’Associazione Italiana Editori (AIE), organizzatrice della fiera “Più libri più liberi”, ha pubblicato dati sconfortanti riguardo il numero di lettori in Italia, sempre più ridotto. Quali sono le motivazioni per cui un’attività tanto potente come la lettura non viene custodita e alimentata? E in che modo può l’Europa ripararvi?

“Più libri più liberi” è la Fiera Nazionale dedicata alla Piccola e Media Editoria, ospitata dal 7 al 11 dicembre 2022 presso il centro congressi La Nuvola di Fuksas a Roma, e promossa dall’Associazione Italiana Editori (AIE). Tema dell’edizione di quest’anno è “Perdersi e Ritrovarsi”, simboleggiato dal Mar Mediterraneo ritratto dall’artista Lorenzo Mattotti. Pensato come luogo in cui si incrociano vite e racconti, credenze e speranze in un turbine di colori accesi e in forte contrasto tra loro. Due figure tentano, con tutte le loro forze, di portare la nave verso un isolotto lontano, forse simbolo della fine di un percorso che li ha portati davvero a ritrovare loro stessi.

I libri sono un po’ come quella barca, un mezzo per scavare più a fondo nelle nostre vite e scoprire sempre dei lati diversi di noi. L’unica cosa che bisogna fare è iniziare a navigare.

La lettura è la forza che porta la nostra nave, il libro, verso luoghi infiniti fatti di conoscenza, cultura ed emozioni. Per alcuni è un porto sicuro, una fuga dalla realtà o una lente per investigarla meglio. Per altri, invece, qualcosa che si usa a scuola, ma che a casa non interrompe mai la monotonia della televisione e dei telefonini, unica piccola finestra da cui guardare il mondo.

Così, mi sono chiesta cosa porti le persone ad abbandonare un’attività potente come la lettura e quanto tempo, chi legge, le dedichi ogni giorno. Sapevo che i lettori sono in forte calo, ma non mi sarei mai aspettata dei dati così sconfortanti.

Secondo l’AIE la vendita dei libri nel 2020 ha conosciuto una crescita del 28%. Durante la pandemia si sono iniziati a leggere molti più libri, ma anche se il dato può sembrare incoraggiante, c’è un altro aspetto da tenere sotto controllo, ossia come questi libri vengono distribuiti nel territorio italiano. Infatti, la maggior parte dei libri appartengono a quelli che vengono definiti i lettori forti, cioè coloro che erano già lettori abituali e che hanno continuato a riempire le loro librerie, a differenza dei lettori deboli che acquistano sempre meno libri.

Le statistiche affermano che dai 14 libri l’anno che leggevano i lettori forti nel 2020, si è saliti a 17 nel 2021, mentre si è notata una tendenza opposta per i lettori deboli. È aumentato invece il tempo che viene dedicato alla lettura: dal 9% del 2019 al 15% del 2021.

Per cui, il mercato dell’editoria si è trovato nelle mani di sempre meno lettori, ma più affidabili. La differenza però non è solo questa, ce ne sono molteplici che riguardano la regione d’origine, le differenze anagrafiche, di genere e di reddito. Una differenziazione è evidente per quanto riguarda il divario tra nord e sud: nel settentrione dal 2019 al 2021 si è passati dal 63% al 59% dei lettori, mentre nel meridione dal 41% al 35%. Per quanto riguarda il genere, le lettrici sono il 60%, rappresentando la maggioranza tra i lettori forti, rispetto al 52% maschile. La maggior parte di questi dati hanno subito l’influenza della pandemia, e chi ha riportato il calo più evidente sono i giovani tra i 15-17 anni.

Quindi, molti meno italiani leggono libri, soprattutto giovani, e solo chi li leggeva in precedenza ne legge di più. Ma la lettura, una delle attività culturali più importanti dovrebbe essere custodita ed alimentata da tutti, non dovrebbe tornare ad essere un intrattenimento di pochi. Perché se è questo il sentiero che stiamo percorrendo, siamo certi di poterlo chiamare “progresso”?

Perché il progresso, in quanto tale, è l’acquisizione da parte dell’umanità del sapere, delle libertà politiche e civili, del benessere economico e delle conoscenze tecniche. Come afferma una celebre frase di Pier Paolo Pasolini “Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”.

A tal fine, come si può incrementare la lettura se l’interesse generale per gli italiani verso la cultura è in discesa?

Non solo sono presenti sempre meno lettori, ma i dati mostrano un calo delle visite ai musei e ad attività culturali di vario genere come gli spettacoli teatrali e cinematografici.

Sono molte le proposte portate avanti dall’Unione europea per contrastare il calo dei lettori, e riavvicinare le persone alle attività culturali. Una di queste è Europa Creativa, un programma di sostegno per i settori culturali e creativi che è partito nel 2021 e si concluderà nel 2027 e che ha come obiettivo, tra i tanti, quello di promuovere la creazione artistica e l’innovazione. Un altro progetto è Culture Moves Europe, che mette in contatto artisti in tutta Europa fornendo 21 miliardi di euro entro il 2025, promuovendo incontri e collaborazioni tra migliaia di artisti.

La Fiera “Più libri più liberi”, ad esempio, è uno dei tanti eventi che partecipa ad Aldus Up, la rete europea delle fiere del libro cofinanziata dall’Unione Europea all’interno del programma Europa Creativa.

I progetti per far crescere l’interesse per i libri e la cultura, in tutte le sue forme, sono tantissimi e continuano ad aumentare. Gli eventi, le presentazioni dei libri, le mostre temporanee e no, sono un tesoro che dobbiamo diffondere. È proprio grazie a questi momenti di socialità, che i libri non restano più rinchiusi nelle nostre case, ma ci permettono di mettere a confronto le idee ed i pensieri che quella lettura ha fatto maturare.

La lettura è anche questo, un mezzo di confronto ed una base per costruire insieme il futuro che immaginiamo. Dobbiamo salire sulle navi più belle e salpare mari sconosciuti verso un faro lontano, la cui luce, brillante e forte, è il simbolo più calzante della nostra libertà.

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