Commentiamo insieme le recenti elezioni federali tedesche

L’elezione tedesca ci riguarda

, di Antonio Longo

L'elezione tedesca ci riguarda
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È troppo presto per dire come il risultato elettorale in Germania si tradurrà nella composizione del nuovo governo che succederà all’era di Angela Merkel. Sono possibili, tecnicamente, diverse combinazioni di alleanze, quindi il percorso per giungere al nuovo governo di coalizione non sarà agevole. Si possono avanzare le seguenti considerazioni generali.

In primo luogo, dal punto di vista politico, il dato che emerge è che il successo dei Verdi tedeschi (che sfiorano il 15%) è indispensabile per la formazione di una Grosse Koalition, ancor più “larga” che in passato. I due partiti maggiori (SPD e CDU/CSU) non sono più in grado di governare da soli. Il tema centrale della politica tedesca ed europea è quello della “transizione energetica” verso un’economia sostenibile, quindi sarà indispensabile che l’azione del nuovo governo sia in maggiore coerenza, in termini di ispirazione e di contenuto , con quegli obiettivi.

In secondo luogo, questo risultato elettorale tedesco rafforzerà il Piano europeo di investimenti (Recovery Plan) sul punto cruciale: la ricerca di nuove “risorse proprie” dell’Unione europea per alimentare e sostenere nel tempo gli investimenti necessari per traghettare l’economia europea verso il traguardo della “neutralità climatica” per le emissioni di CO2 nell’atmosfera entro il 2050. Si tratta innanzitutto di concretizzare l’introduzione della “carbon tax”, stabilendo, su base europea innanzitutto, un “prezzo” per l’emissione del carbonio. Poi una tassa contro il ‘fiscal dumping’ per rendere la competizione tra le imprese più corretta sul piano internazionale, a partire dal mercato europeo. Queste due tasse, già indicate nel progetto del Recovery , darebbero una base più solida al bilancio europeo e quindi consentirebbero di affrontare in termini più positivi le questioni della revisione del Patto di stabilità e di crescita, come pure la prosecuzione dello stesso Recovery oltre i termini finora previsti (2027).

In terzo luogo, questo risultato elettorale indurrà il nuovo governo tedesco a prender posizione sulla questione cruciale per l’Europa in questo momento: la politica estera e di difesa. Olaf Scholz, il candidato premier che, con questo risultato elettorale, ha rivendicato subito la guida del nuovo governo, ha da tempo rilanciato il tema di una forza armata europea sotto controllo europeo (“per me un esercito comune fa parte dell’idea di sovranità europea”, dichiarò alla FAZ il 27 marzo scorso). E certamente il nuovo governo dovrà portare avanti il “processo di Berlino”, avviato da Angela Merkel, sulle questioni della Libia e del Mediterraneo in generale, per affermare una posizione europea comune in politica estera, incluso il rapporto con l’Est Europa e la Russia.

Infine questo risultato elettorale rafforza la spinta verso la sostenibilità ambientale e sociale nel nostro Paese. Il tema della “rigenerazione industriale” del nostro apparato produttivo, strettamente integrato con quello tedesco (dal Nord ovest al Nord est, passando per l’Emilia), dovrà misurarsi sui temi delle scelte di politica energetica, di revisione dei prodotti e dei processi produttivi, quindi sulle scelte per gli investimenti nella ricerca scientifica. È su questi temi che può nascere ora un importante dibattito sulla politica industriale europea, come pure sul tema immediatamente ad esso annesso: quello di una politica sociale e del lavoro coerente con gli obiettivi comuni della sostenibilità e della competitività.

È cosa che riguarda anche I nostri territori. Il risultato elettorale tedesco parla anche a noi.

L’articolo è uscito in forma cartacea su «La Prealpina»

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